lunedì 21 marzo 2011

Viva la Rivoluzione libertaria del Popolo Libico!

Che superi l'ipocrisia della Lega Araba, che vuole proteggere i civili da Gheddafi ma non vuole che la Coalizione ricorra ai bombardamenti, con cui si colpiscono le forze armate di Gheddafi, responsabili dei massacri di quei civili che la Lega Araba vorrebbe proteggere.
Che superi le vuote affermazioni di principio dell'Unione Africana, che non vuole forze straniere sul Continente ma che non ha nessuna possibilità di risolvere il drammatico problema libico, dato che dell'Unione fa parte anche la Libia di Gheddafi, mentre non vi ha alcuna voce la Libia rivoluzionaria.
Che superi le meschine raccomandazioni di certi governi di natura dittatoriale (Russia, Cina...), per i quali non si deve operare affinché Gheddafi cada. La risoluzione dell'Onu non autorizza la Coalizione a causare (direttamente) la caduta del regime libico, è vero, ma come si potrebbe costruire una Libia nuova, libera e democratica se il dittatore restasse al suo posto?
Che viva e che vinca la Rivoluzione!

Francesco Obinu

2 commenti:

  1. mio caro amico, questa avanzata dei ribelli mi ricorda quella della 'Alleanza del Nord' in Afghanistan di qualche anno (o vita) fa: bombe alleate dall'alto e fanteria locale all'ingrosso a terra, con perdite assortite; spero solo che il risultato non sia lo stesso: un casino totale, signori della guerra in affari con tutto e tutti e tanti saluti alla democrazia; ah, dimenticavo, Karzai premiato come uno degli uomini più eleganti del pianeta. Questa è l'unica certezza, perché è veramente elegante!

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  2. Non voglio negare che esistano dei rischi.
    Qualcuno (in modo strumentale) ha preso sul serio l'"allarme" lanciato da Gheddafi: la rivolta popolare sarebbe in realtà un'attacco di Al Qaeda alla Libia.
    Qualcuno (più seriamente) temeva, dopo la caduta di Mubarak, che l'ascesa al potere degli estremisti Fratelli Mussulmani avrebbe dato vita ad un nuovo regime, ben peggiore del precedente.
    I rischi, più o meno verosimili, che un moto per la democrazia fallisca ci sono. Però credo che i timori e i dubbi non possano e non debbano essere il pretesto per lasciare morire l'anelito libertario di un popolo. Come "Mondo Libero" non possiamo permettercelo. Certi rischi si devono necessariamente correre: se i Libici sbaglieranno, comunque, sbaglieranno da se stessi, nella loro piena capacità di autodeterminarsi.
    Poi vedo una differenza fondamentale con il caso da te ricordato: in Libia, sull'onda spontanea del "Risorgimento Arabo" (com'è stato chiamato) intere città si sono sollevate per chiedere la fine del regime, che ha risposto con violenza stragista. In Afghanistan questo non c'è stato: gli Stati Uniti avevano necessità di un alleato combattente interno e così hanno armato alcune tribù ostili ai Talebani, sì, ma non direi proprio animate da valori democratici...

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