sabato 22 maggio 2010

Società. Senza arte né parte




Mi ha colpito la notizia della fallita “occupazione” della ex Questura di Sassari da parte di un gruppo di artisti, che aveva manifestato l’idea attraverso «quello straordinario strumento di comunicazione e aggregazione che è facebook» (sul quale sono più scettico di un esercito di santommasi). Ma ancor di più mi ha fatto sorridere lo stupore e la delusione di chi, dopo l’ondata di adesioni on line, si è ritrovato con quattro gatti davanti all’obiettivo on earth. Aggregare, socializzare: si fa presto a credere che sia possibile, internet o non internet. Piaccia o meno, la solitudine e l’alienazione non hanno mai goduto di tanta salute come in questi ultimi tempi. La società civile è una balla colossale. I partiti sono scatole vuote, anzi, piene, ma del solito lordume. Il mio senso oscilla tra l’amarezza e lo schifo manifesto di fronte alle continue riverniciate di leaders (o presunti tali) che non potendo più rifarsi faccia o colorare capelli cambiano di anno in anno il nome al proprio partito. Conventions degne dei migliori venditori di pentole, ma, per cortesia, non parliamo di cultura politica o di rinnovato impegno civile.
Alessandro Soddu

4 commenti:

  1. I partiti nacquero dalla società, poi, nel tempo, sono diventati qualcosa di estraneo alla società, qualcosa che trova in sé la giustificazione ad esistere, spesso in contrapposizione alla società.
    D'altra parte, fintanto che i partiti riceveranno consenso elettorale e, soprattutto, l'apporto di rinnovate energie da parte di uomini e donne tra i venti e i quarant'anni, che entrano nei partiti semplicemente per mettersi in coda dietro le nomenklature, invece di scalzarle per un vero rinnovamento, vinceranno sempre i partiti dei venditori di pentole.

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  2. Ma c'è un punto da notare che falsa tutto il ragionamento (che comunque lineare non è): Non è fallito un bel niente! Gli occupanti sono ancora dentro ed aumentano ogni giorno.

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  3. Registro con piacere che l'occupazione è infine riuscita. Grazie alla risonanza...sulla carta stampata. Non predico il futuro (del quale comunque non mi fido). Ragiono (non linearmente) sul presente e sul passato.

    Alessandro Soddu

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  4. flaiano diceva: il futuro gode di una buona reputazione del tutto ingiustificata.

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