Il fatto: sabato 27 luglio, piazza Tola, notte fonda, due
ragazzi vengono picchiati e insultati perché gay.
Possibili spiegazioni:
1) le
due vittime, pulite e profumate (ovvio), hanno scatenato l’ira di un gruppo di
ragazzi sporchi e stressati dalla continua, misteriosa, indecente chiusura
dell’acqua disposta da Abbanoa;
2) le
due vittime sono state scambiate per i bibliotecari della biblioteca comunale
di piazza Tola e sono state malmenate per gli orari di apertura della stessa:
Lunedì 9.00-13.30 / 16.00-18.15
Martedì 9.00-13.30 / 16.00-18.15
Mercoledì9.00-13.30/16.00-18.15
Giovedì 9.00-13.30 / 16.00-18.15
Venerdì 9.00-13.30
3) le
due vittime avevano parcheggiato in uno degli 85 parcheggi per invalidi
disseminati nei dintorni di piazza Tola. Pare che i delinquenti dicessero: vuoi il mio posto?
4) i
teppistelli di piazza Tola volevano solo andare al cinema; esasperati dalla
vergognosa assenza di sale cinematografiche che affligge la città, hanno
picchiato i primi due ragazzi ozianti e felici nonostante tutto.
Si fa per ridere, naturalmente.
Il sit-in organizzato dal MOS
(Movimento Omosessuale Sardo) per oggi 30 luglio, in piazza Tola, è doveroso.
Perché il silenzio di fronte ad un fatto violento non può essere la risposta di
una città colta (nonostante tutto), pulita (nonostante tutto) e onesta
(nonostante tutto) come Sassari.
NO ALLA VIOLENZA (sscm).
DenisepisanU (direttamente da piazza Tola)
dedicato a chi pensa che piazza Tola non sia più come una volta
RispondiEliminaNon avrei mai pensato che tu ( Denise Pisanu) saresti arrivata a scrivere su Dies dove saresti andata, scherzo comuque l'ho sempre pensato. Ora potresti postare una tua foto?
RispondiEliminaNonostantetutto.
Proprio ieri al tgregionale intervistavano una psicologa sugli effetti del caldo sugli stronzi.
RispondiEliminaCla.
Mio nonno diceva che le tre S di Sassari significano: sempre, sporca, sarà. Nonostante tutto.
RispondiEliminatuo nonno aveva ragione
RispondiEliminaDeniseeeeee prontoooooo! Violenza non gay. Solita vittima di fb che non si informa prima di scrivere fesserie.
RispondiEliminaAnto.
Rispondo partendo dalla fine. Ecco le mie fonti: Sassari notizie e La Stampa; per il sit in: la pagina Facebook del Mos. In ogni caso trovo che l'orientamento sessuale delle vittime sia abbastanza irrilevante.
RispondiEliminaPosto che i violenti sono esseri da commiserare e aiutare ed educare, il mio pensiero senza ironia è questo:una città più vivibile e una maggiore coscienza civica contrasterebbero tali fenomeni. Per quanto riguarda la bellezza di Sassari, non si può non dire che il fatto sia comunque isolato: Sassari è una città tranquilla. Il mondo è sempre più tranquillo e pacifico, a dire il vero. So che la tv dice il contrario, ma la realtà è diversa. Proprio perché oggi in tre secondi l'indignazione può diffondersi e ci si puó ritrovare tutti in piazza a scandalizzarsi e a dire no e a condividere pensieri edificanti e a fare gruppo sulla scorta dei buoni sentimenti eccetera. Oggi gli atti negativi riescono a produrre vagonate di fatti positivi. Ed è un fenomeno irreversibile. Chiaramente parlo di Sassari, conscia del fatto che in tanti paesini della Sardegna la notizia non sarebbe manco arrivata ai giornali. La comunicazione fa la differenza, l'apertura di una società fa la differenza, la presenza ventennale del Mos a Sassari fa la differenza. Il titolo del mio post non era ironico: Sassari è una bella città. Può e deve migliorarsi, ovvio. Ma quale città non ha questo compito?
Denise Pisanu
Ps, la foto che ho postato è mia ;)
RispondiEliminaE gia ne sai 2 strisce per infinocchiare
RispondiEliminaNo no no. Qua si sta cercando di cambiare discorso.
RispondiEliminaForse a qualcuno da' fastistidio la parola sodomita?
Scusa denise se ribadisco qua il mio pensiero, ma i sodomiti sono gli abitanti di Sodoma,
i sassaresi sono gli abitanti di Sassari e fossi in dio punirei i sassaresi per le sassareserie.
Abbasso lo zimino!
Per quanto mi riguarda.
Voi fate come credete.
Zozzoni.
(il Dio degli alimenti di origine animale).
E' sempre bello leggere le tue riflessioni, le tue parole.
RispondiEliminaArrivano.
ragioniamo sul valore antropologico dell'imperativo morale sassarese: pa vinzì vi bo l'istumbadda
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