Il Paese che frana, che cade a pezzi e si sbriciola. Si sbriciola sotto il peso del peggior ceto politico della storia repubblicana.
C’era una volta il monumentale castello della corruzione democraxiana, oggi c’è un’altra monumentale cattedrale per lo scempio dell’interesse pubblico. Ci sono dentro in molti, come allora: uomini di governo democraticamente eletti… da chi fabbrica le liste elettorali, uomini delle istituzioni oculatamente scelti dai democraticamente eletti, imprenditori di ogni ramo e sconcezza. Tutto come allora.
Però oggi c’è anche di più. Oggi c’è un Parlamento con un tasso di fuorilegge mai visto prima. È l’arco di volta della cattedrale. È il solido pilastro che sostiene le macerie.
Sfido chiunque a dire che quei personaggi – democraticamente eletti, per carità – stiano lì per dare il loro contributo al buon governo del Paese. Se così fosse, non cadremmo a pezzi.
Il Paese che si sbriciola è il Paese che si è arreso, che ha alzato le braccia: – Pietà! Pietà, non sparate. Non sparate più…! – sembra gridare ogni briciola.
Eppure, ho visto qualcosa. Ho un motivo per credere che non sia finita, che non possa finire così.
Gli uomini e le donne condannati dal “sistema” a non avere più un lavoro ed un futuro degno dell’essere umano, hanno deciso di non farsi condannare. Lo hanno deciso con forza, con coraggio, perché “le leggi del mercato” non possono e non devono condannare nessun essere umano. “Legittimo impedimento”: sorry, abbiamo voglia di vivere.
Oh-oh! È la classe operaia? Sì, si chiama proprio classe operaia. Esiste ancora, mentre qualcuno e più di qualcuno (non solo a destra) pensava di averla fatta fuori per sempre. Esiste ancora, invece, perché la classe operaia è uomini e donne, è persone. E le persone sopportano, anche a lungo, poi però, di fronte a chi continua sfacciatamente a prenderle pel culo, s’addrizzano. E urlano la loro rabbia.
Si chiama ribellione civile. Anche in questo caso qualcuno e più di qualcuno (non solo a destra) pensava di avere utilizzato cloroformio a sufficienza. Invece la ribellione civile è cosciente, è sveglia. E sarà molto, ma molto complicato tapparle ancora la bocca. Adesso morde!
È ora che la ribellione civile investa anche lo squallido ceto politico. Se io restituisco il certificato elettorale, nego il mio diritto di cittadino ad esprimermi politicamente.
Se invece tengo il mio certificato e lascio la scheda bianca, rifiuto la logica dei fuorilegge, attraverso il mio diritto di cittadino ad esprimermi politicamente.
È ora di abbassare le braccia.
Francesco Obinu
Condivido l'intero post. Anche se si fa fatica guardandosi intorno ad aver voglia di provare a cambiare qualcosa.
RispondiElimina"Birbantelli" e tutti annuiscono, giustificano, capiscono... perchè? Forse fa comodo a tutti, tanto Valerio Scanu è stato ripescato, tanto niente cambia, tanto inviano strade ad improbabili statisti, tanto tanto tanto... tanto proviamo davvero ad abbassare le braccia e cerchiamo di cambiare questo mondo.
Leonardo
inviano = intitolano... pardon
RispondiEliminaI sogni son desideri ma a volte si avverano, com'è vero che il male si riproduce a ogni generazione e non sarà sufficiente sbarazzarsi di questa. Oltretutto tarda a togliere il disturbo anche quella precedente. Però ci credo, perché, anche col morale a terra e la schiuma alla bocca, si ha il dovere di crederci e di lottare.
RispondiEliminaIo credo molto nella legge di causa/effetto che è severissima e di conseguenza nella pazienza.Tutto ciò che succede non è opera del fato.
RispondiEliminaStefania Piredda
Valerio Scanu? Scusa ma chi è? Son rimasta ai ripescaggi di miss Italia...Forse parli di Sanremo? No, no io ho visto i personaggi di maggior spicco: Emanuele Filiberto, Cristicchi, l'intervento della Clerici su Morgan e Nilla Pizzi, poi ho girato canale dallo sfinimento.
RispondiEliminaTutto ciò mi ha fatto riflettere...
W Bettino
RispondiEliminaSe sei convinto che Bettino sia meritevole di lode okay, è la tua libera opinione.
RispondiEliminaPerò spiega perché...
Francesco Obinu
W topo gigio
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