Nel mai forse così vicino “giorno dell’ira” il mondo dovrebbe sciogliersi in cenere, il che, in termini più concreti, potrebbe tradursi nell’energia sprigionata dalle centrali nucleari, “buone” e “cattive”, quelle nostre e quelle del nemico, quelle dismesse e cementate alla bell’e meglio, e quelle che anche in Italia ci si appresta a costruire (il referendum abrogativo del 1987 non rappresenterebbe un legittimo impedimento). Un’altra ira sembra invece giustificare le fiamme del cane a sei zampe, che anziché il petrolio manda idealmente in fumo i lucrosi contratti dell’Eni in Iran (probabilmente stipulati quando nel paese degli ayatollah vigeva un altro regime). Insomma, tanti segnali inequivocabili che meriterebbero una qualche riflessione e forse più di un’imprecazione. Ma contro chi? L’elenco sarebbe lungo, ma spesso di fronte alle difficoltà, anche minime, si citano i “classici”: la sorte, le prostitute, il mondo, Dio e dintorni. Lo fanno tutti, dalla notte dei tempi. Non a caso, già Mosè inserì nella top-ten la raccomandazione di non nominare vanamente il Creatore. Principio che nella cattolicissima Italia è stato sempre osservato con una certa difficoltà, da nord a sud e nei più svariati contesti sociali. Ma a risaltare sono naturalmente quelle persone che per vocazione hanno maggiore visibilità: politici, artisti, sportivi e in generale tutto il mondo che ruota intorno ai mass media. I fatti recenti hanno confermato ancora una volta come nell’Impero del Cattivo Gusto tutto sia consentito fuorché bestemmiare, per non offendere la religione o più precisamente la sensibilità religiosa di milioni di cittadini. Non ho certo la pretesa di spiegare le profonde ragioni psico-sociologiche dell’imprecazione, “gesto liberatorio” per usare le categorie epistemologiche di Gianfranco Funari o esecrabile volgarità gratuita, come è considerata dai più. Per queste indiscutibili ragioni il ruvido ma generoso ospite pugliese del “Grande Fratello 2010” ha dovuto accomodarsi fuori dalla Casa: giusto in tempo per guardare in tv il suo presidente del Consiglio che, nella basilica della Natività di Betlemme, racconta ai presenti una barzelletta su San Giuseppe e la Madonna. E giù risate.
Alessandro Soddu
Alessandro Soddu
"Ci sono cose che nessuno ti dirà…
RispondiEliminaci sono cose che nessuno ti darà…
sei nato e morto qua
sei nato e morto qua
nato nel paese delle mezza verità
dove fuggi?
in italia pistole in macchine
in italia machiavelli e foscolo
in italia i campioni del mondo
sono in italia
benvenuto
in italia fatti una vacanza al mare
in italia meglio non farsi operare
in italia non andare all’ospedale
in italia la bella vita
in italia le grandi serate e i gala
in italia fai affari con la mala
in italia il vicino che ti spara
in italia…
Ci sono cose che nessuno ti dirà…
ci sono cose che nessuno ti darà…
sei nato e morto qua
sei nato e morto qua
nato nel paese delle mezze verità
dove fuggi?
in italia i veri mafiosi sono
in italia i più pericolosi sono
in italia le ragazze nella strada
in italia mangi pasta fatta in casa
in italia poi ti entrano i ladri in casa
in italia non trovi un lavoro fisso
in italia ma baci il crocifisso
in italia i monumenti
in italia le chiese con i dipinti
in italia gente con dei sentimenti
in italia la campagna e i rapimenti
in italia…
Ci sono cose che nessuno ti dirà…
ci sono cose che nessuno ti darà…
sei nato e morto qua
sei nato e morto qua
nato nel paese delle mezze verità
dove fuggi?
in italia le ragazze corteggiate
in italia le donne fotografate
in italia le modelle ricattate
in italia impara l’arte
in italia gente che legge le carte
in italia assassini mai scoperti
in italia volti persi e voti certi
in italia
Ci sono cose che nessuno ti dirà…
ci sono cose che nessuno ti darà…
sei nato e morto qua
sei nato e morto qua
nato nel paese delle mezze verità"
(In Italia - Fabri Fibra)
Itache?
Leonardo
PS: rifletterò sull'argomento e tornerò a postare. Ascoltavo proprio questa canzone quando ho letto il post
Il presidente del Consiglio ha la barzelletta incorporata. Parte sempre e comunque. Ne aveva raccontata una anche alla Knesset, con Simon Perez che lo guardava come si guarda fuori dalla finestra quando ci si è appena svegliati.
RispondiEliminaIl fatto è che crepa d'invidia per il successo di Gino Bramieri o Giobbe Covatta. Vorrebbe essere come loro, altro che la rottura di governare!
Francesco Obinu