venerdì 5 febbraio 2010

Letture. «Fiorellino, fai disonore alla depressione»







Melvin Udall-Jack Nicholson a Simon-Greg Kinnear
(“Qualcosa è cambiato”, 1997)

Alessandro Soddu suggerisce:

Francesco Merlo, Morgan, il falso maledetto, “La Repubblica” 4.02.2010
Chi gioca più pericolosamente con la droga: Morgan o i direttori della Rai? Per capire Morgan non era necessario leggere la sua intervista a "Max", si vede subito che è tutto un crack. Ma senza quell'intervista non avremmo capito che genere di "droga" sta spacciando la Rai di Mauro Masi e di Mauro Mazza. E cominciamo con Morgan.
Fosse davvero un artista maledetto e non un simpatico e debole arruffato, Morgan sarebbe sprezzantemente fiero di essere stato escluso da Sanremo e non andrebbe stasera nel morbosetto educandato di "Porta a Porta" a spiegare che la sua trasgressione era per bene, e che lui, poverino, è un diavolo sì, ma buono come un angelo. Un "maledetto" non si mette a balbettare e a smentire se stesso perché Masi e Mazza esigono "il ravvedimento" per riammetterlo al sacramento del festival più insulso e bacchettone del mondo, o perché la ministra della Gioventù, la signorina Meloni, minaccia di espellerlo dalla... Gioventù se non si pente, se non lancia appelli, se non "si riscatta" pronunziando "parole sagge".
Immaginatevi le reazioni di Lou Reed, quello di Heroin, storia di un buco, o di Jim Morrison o di Mick Jagger... E come avrebbe risposto Vasco Rossi, al tempo in cui faceva uso di droghe, se Bruno Vespa avesse deciso di esorcizzarlo con la sua acqua benedetta e se Masi avesse detto a lui quel che ha detto a Morgan: "Sono aperto al perdono". Così siamo ridotti: in Italia, anche satanasso è pronto a mascherarsi da Luciano Tajoli pur di cantare "Al di là" a Sanremo. Dunque stasera Vespa ci metterà la sua buona parola, Morgan confermerà di avere iniziato la disintossicazione, Gelmini ripeterà di essere pronta ad accogliere il traviato, Masi lo perdonerà come Berlusconi ha perdonato Tartaglia. E il bravo Morgan canterà a Sanremo perché anche lui tiene famiglia e perché è vero che "la musica è la parte migliore di me". E si sprecheranno le stupidaggini dell'aneddotica scolastica: Canossa, il pane di Frà Cristoforo, il pentimento, Buscetta...
Con questo siparietto di Masi - Mazza-Vespa sulla pelle di Morgan in Italia diventa farsa penosa anche la maledizione come risorsa, come ricchezza, come pozzo profondo dell'arte e della creatività del Novecento. E chissà che non sia un bene. Chissà che finalmente non si capisca che il solo vero scandalo artistico e creativo che Sanremo ci può ancora offrire è... il silenzio. E però le debolezze di Morgan non sono roba da prendere troppo in giro. Il panico, la depressione e il dolore sono sentimenti privati che mai dovrebbero essere profanati nei "Porta a Porta" perché sono il nodo grosso della vita. Ognuno di noi è padrone di se stesso e c'è chi ingoia rospi e chi ingoia droga, chi scappa di casa e chi scrive libri... Ma c'è anche chi si strafà di poveri scandaletti per taroccare un festival che, comunque vada, sarà sempre molto peggio della cocaina. E ci sono le reazioni "politiche" a riprova che la cocaina di Morgan ha già avviato la convulsione collettiva di Sanremo, la cerimonia delle smanie.
Contro e a favore degli eccessi, che Morgan ha prima esibito e poi nascosto come vergogne, ieri hanno condannato e stigmatizzato tutti quelli che sbuffano, gridano, sfottono e fanno a botte in televisione. La Mussolini chiede il test antidroga per tutti i cantanti. Gasparri e La Russa plaudono all'espulsione del drogato. Il leghista Castelli dice che "Morgan è complice della mafia perché tutti i drogati sono complici della mafia". I comunisti vogliono l'antidoping per tutti gli italiani. Claudia Mori e Nino D'Angelo lanciano un appello per salvare il loro fragile collega. Merlo del Pd vuole mandare Morgan in comunità... Come si vede, ognuno spaccia il suo antidoto, la sua dose personale di ipocrisia e di ideologia. Ma quanti spacciatori per un solo consumatore (consumato)! Di sicuro c'è un rapporto di grande solidarietà tra questa finta campagna antidroga dei dirigenti della Rai e il drogato confesso Morgan. E quello che si dice è peggio di quello che si inala. Va infatti ricordato che l'Italia è diventato il primo Paese d'Europa nel consumo di droga e che questi sciacalletti del marketing sanremese dovrebbero evitare di scherzare con la sofferenza dei ragazzi come Cucchi che fu ammazzato di botte, e dei giovani detenuti, non degli habitués della televisione ma degli esclusi, non di quelli che vanno a "Porta a Porta" ma di quelli che rimangono fuori dalla porta. Ma questo teatrino potrebbe avere un effetto antitossico. Se un vero maledetto, un giovane orlando furioso capisse quanto si somigliano Morgan e gli "specialisti antidroga" che stanno alla testa della Rai, forse scoprirebbe l'antidoto ai suoi eccessi. Potrebbe infatti togliersi la scimmia dalla spalla, smettere per non diventare come loro.

7 commenti:

  1. Questo post mi piace umbè!!! Chi l'ha scritto?

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  2. Mi piacerebbe vivere in un Paese normale, dove il governo si occupa dei veri problemi dei cittadini, che non sono né la droga di Morgan né la droga di San Remo, e dove i giornali si occupano di fare informazione vera.
    L'articolo di Merlo è un inutile sciupìo di inchiostro.

    Francesco Obinu

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  3. Cosa intendi per normale? Che brutta parola. Tu sei normale? Rispetto a chi/che cosa?
    Io da te proprio non me l'aspettavo. Scherzo ho capito cosa intendi...ti comunico che io non sono normale sotto molti punti di vista.
    Stefania Piredda

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  4. Condivido il post di Francesco Obinu. Se fossimo in un Paese normale, il Governo in carica si occuperebbe di altre cose.
    Ieri notte guardavo il tg e fanno vedere il servizio sull'ultimo eliminato del GF, frase della Marcuzzi: "poverini, d'altronde sono in quella casa da oltre 100 giorni". Cazzo, ma lo sa la gente che su una torre in Sardegna ci sono uomini che stanno lottando per il loro posto di lavoro?
    Se fossimo in un Paese normale forse tutto questo sarebbe solo un brutto incubo.

    Leonardo

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  5. L'analisi di Francesco Merlo è intelligente, come sempre. Dovremmo liquidare la questione "imbecillità irrecuperabile delle star dei poveri vs imbecillità irrecuperabile della tv e della politichetta italiana" con un sonoro ah ah ah. Talvolta.
    Per la società in cui a molti piacerebbe vivere, beh, non esiste. Forse è il caso di fare i conti con quella che c'è.
    Denise Pisanu

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  6. I conti con la società che c'è li facciamo tutti i giorni (ahimé). Proprio perché non esiste una società migliore, forse bisognerebbe provare a costruirla. Penso che l'intelligenza abbia bisogno di trovare applicazioni concrete.

    Francesco Obinu

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  7. Grandioso!
    E' verissimo, trovare applicazioni concrete e provare a cambiare.
    Condivido tutto.

    Leonardo

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