martedì 19 maggio 2009

Società. La fatica di informarsi

A leggere e sentire quali informazioni trasmettano i media intorno alle imminenti elezioni europee, mi è tornato in mente il provocatorio pezzo scritto dall'amica Denise lo scorso 9 febbraio, quando si era in attesa delle regionali.
Voti chi è abbastanza informato per farlo, diceva in buona sostanza Denise.
Non c'è dubbio sul fatto che la disinformazione e la cattiva informazione pesino nel determinare l'esito elettorale, almeno quanto potrebbe pesare la buona informazione. Che però non c'è.
O meglio, è poca e in gran parte è poco visibile. Perché l'informazione che passa è quella dei quotidiani e dei "magazine" a grande tiratura, e quella dei telegiornali più o meno di Stato (o comunque del premier...).
Queste testate ricevono imponenti finanziamenti privati e anche pubblici, anche quando non ne hanno bisogno (il "Corriere della Sera", ad esempio, potrebbe tranquillamente vivere del suo, e così "Repubblica"). Per questo fanno un'informazione conforme alle aspettative degli ambienti governativi e del ceto sociale dominante in generale, legato più o meno tutto, in modo diretto o più spesso indiretto, alla casta partitica.
Così si sente parlare del fatto che il PDL intenda far parte del gruppo dei "Partiti popolari europei", o delle severe critiche di Franceschini alla berlusconiana candidatura di facciata... Davvero molto interessante. Ma come mai nessuno parla di Europa? di politiche programmatiche per la costruzione di un'Europa dei popoli che ancora non esiste? del ruolo chiaro e definito che l'Europa dovrà necessariamente avere rispetto alle difficoltà dell'annaspante superpotenza statunitense e alle ambizioni della rampante potenza cinese? Perché non sappiamo nulla di come vorrebbe l'Europa questa frotta di candidati sbavanti?
Perché, appunto, i signori della politica danno risposte a domande che essi stessi, di fatto, "dettano" ai media compiacenti. I quali così fanno cattiva informazione o, peggio, disinformazione; farebbero informazione se fossero sufficientemente liberi per condurre interviste "investigative", tese a scoprire - in questo caso - quale sia il "pensiero europeo" dei partiti e dei loro candidati o, diciamo meglio, se ne abbiano uno!
Non ci resta che cercare disperatamente, e con estrema pazienza, quelle poche voci in grado di darci un quadro che non sia la solita copia conforme partorita dalla fiacca informazione "moderata", in modo che ciascuno di noi possa almeno valutare criticamente quale sia il quadro preferibile.
Se cercate in edicola queste voci alternative, potreste rimanere delusi: per tanti motivi, è sempre più difficile trovarle. Resta la Rete, e pure qui la ricerca non è semplice, dato che le copie conformi hanno invaso e colonizzato ampiamente anche il regno "on-line".
Mi permetto di suggerire il sito italiano di Z-Net, l'autorevole canale informativo internazionale fondato da Noam Chomsky e altri liberi intellettuali americani: http://zinternational.zcommunications.org/Italy/index.htm.
Buona lettura.
Francesco Obinu

6 commenti:

  1. Tra le poche oasi di informazione "non conforme" segnalo anche la vecchia ma sempre valida Radio radicale, che denuncia la stessa vergogna di questo post. Una cosa suggerirei però a Bordin e compagnia: tra Radicali italiani, Lista Marco Pannella, Lista Bonino Pannella, Rosa nel pugno ecc. non è che se ne capisca granché...
    Inoltre, a margine, per il principio per cui non si dovrebbe sputare sul proprio piatto, non dimenticherei che la presenza radicale nell'attuale parlamento italiano è frutto dell'accordo-accoglienza con il tanto bistrattato Pd.
    cordialità

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  2. E' vero, anche la vocazione coriandoliforme di certe forze politiche non aiuta una adeguata comprensione ed informazione. Il difetto dell'arcipelago radicale è lo stesso della Sinistra (di cui, a mio avviso, il PD non fa propriamente parte).
    PDL è vincente anche perché riesce sempre e comunque, alla fine anche di frizioni interne molto ruvide, a presentarsi con una volontà univoca (o... unica).
    F. O.

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  3. La forza del PDL è il denaro del capo. Ed a volte non basta neanche quello per calmare i "ragazzi". Attendiamo il meglio sperando di non dover attendere troppo. Perché troppo abbiamo già atteso.

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  4. 1) Chi è abbastanza informato per votare?
    Quale dei pronomi personali? Perché a me va bene quando il pronome è io, oppure noi, un po' meno quando è tu, oppure voi.
    2) L'informazione libera non esiste, neanche quella dei radicali che adoro, esiste la libertà d'informazione.
    3) Noam Chomsky chi? Quello che le Twin Towers se le sono buttate giù gli Americani da soli?

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  5. Non era Noam Chomsky...Ma se lo hai letto sul "Giornale"...

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  6. Naomi Campbell, Noam Chomsky, Noemi Letizia. Che bello!

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