lunedì 24 ottobre 2011

il Centonovelle

SLOGAN

Ci risiamo. Questa volta è stata Emma Marcegaglia, mentre chiedeva per l'ennesima volta interventi per lo sviluppo economico, a ricordarci che "siamo un grande paese!". Sulla base di quali considerazioni si continua da ogni parte a rilanciare questo slogan? Quello attuale è il momento più adatto per rappresentarci in termini di grandeur? Ai tempi del "boom economico", quando probabilmente ci sarebbe stata qualche valida ragione in più per farlo, nessuno usava e, peggio, abusava di simili enfatiche autocelebrazioni. Il grado di benessere raggiunto dall'Italia dopo la ricostruzione derivava da tanta concretezza politica e imprenditoriale, e da tanto duro e onesto lavoro. E questa sobria consapevolezza bastava a tutti (anche perché era appena terminato un terribile ventennio che della "grandezza" nazionale aveva fatto il suo inno, prima di finire miseramente). Anche oggi politici e imprenditori farebbero meglio ad evitare di gonfiare il petto e pensare concretamente a soluzioni attuabili, che invece continuano a mancare. Dopotutto, se davvero fossimo un "grande paese", avremmo mai sviluppato una classe imprenditoriale spesso soltanto arraffona? E ci saremmo mai dati un governo così drammaticamente piccolo?

F. O.   

4 commenti:

  1. per far di sega gli è mestier di mano (Geppetto)

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  2. questa cosa del grande Paese è come la faccenda della nazionale di calcio che stenta sempre e tutti giù a dire che è una grande nazionale che mica può perdere con le far oer e a parlare di quella volta in Spagna che...
    dimenticando che quella volta era una, sia in termini numerici sia in termini cronologici.
    ora non più.

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  3. governo piccolo è come pennello grande.
    S.P.

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  4. io penso anche che ognuno di voi debba imparare ad appendere il giubbetto

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