Intervistatrice: Ferzan, cosa vuole dire con il suo ultimo film, Banality fair?
Ferzan Ozpetek: Ma veramente…
Intervistatrice: Ma veramente. Molto interessante. E poi?
Ferzan Ozpetek: Il titolo è Mine vaganti.
Intervistatrice: Originale. Un po' guerresco, ma originale. Allora, di che guerra si tratta, anche lei la Seconda?
Ferzan Ozpetek: Ah ah ah, non è un film di guerra! Anche se la lotta omosessuale spesso è cruenta e …
Intervistatrice: La lotta omosessuale? Ancora? Non c'è proprio nient'altro che la ispira?
Ferzan Ozpetek: Beh, io…
Intervistatrice: Guardi, non si preoccupi, i gay che non parlano di omosessualità non esistono! Non ce la fanno, sono sempre convinti - per chissà quale freudiano motivo - di suscitare una grande meraviglia!
Ferzan Ozpetek: Prego?
Intervistatrice: Ci siamo capiti. Comunque, parliamo di questa benedetta omosessualità! Mine vaganti arriva sugli schermi dopo decine di opere che hanno raccontato un'Italia ghignante, bigotta e ipocrita di fronte all'amore libero - o gay, come lo chiama lei; ecco, dopo che tanti ci hanno propinato la classica storia del coming out in una famiglia del sud, con tutti quei meccanismi già indagati egregiamente nel 1977 (nel 1977!) da Coline Serreau nel bellissimo Pourquoi pas!, Ferzan Ozpetek che cosa ci fa vedere di nuovo?
Ferzan Ozpetek: A dire il vero la sceneggiatura scritta con Ivan Cotroneo parla proprio di un coming out in una famiglia del sud Italia.
Intervistatrice: Emh … Di nuovo, appunto! E la famiglia come reagisce?
Ferzan Ozpetek: Male.
Intervistatrice: Emh … Però, che coraggio affidare a Scamarcio un personaggio completamente gay, senza donne intorno e …
Ferzan Ozpetek: Veramente una donna ci sarebbe...
Intervistatrice: Ma lui rimane gay?
Ferzan Ozpetek: In teoria…
Intervistatrice: Non mi dica che si baciano?
Ferzan Ozpetek: Eh…
Intervistatrice: Di nuovo? Ma cosa fa, si plagia da solo?
Ferzan Ozpetek: Nelle Fate ignoranti era diverso.
Intervistatrice: Sì, certo. Almeno mi dica che non ci sono scene di checche che ballano e cantano.
Ferzan Ozpetek: Giusto qualcuna…
Intervistatrice: Insomma, stereotipi. Complimenti, se ne sentiva proprio il bisogno!
Ferzan Ozpetek: Ma come si permette?
Intervistatrice: E lei?
Denise Pisanu
Forse è ora che il movimento omosessuale accantoni l'etichetta "gay". Si può essere anche tristi (o seri) e suscitare tremenda attrazione. Può esistere una severità omosessuale?
RispondiEliminail primo commento è di ozpetek, vero?
RispondiEliminaboff che delusione....
RispondiEliminache intervista orrenda, povero Ozpetek che si è dovuta subire sta matta piena di se....
RispondiEliminaHa ragione il primo anonimo, c'è poco da essere "gay"!
RispondiEliminaPiena di se e di ma, anche.
RispondiEliminaDenisePisanu