lunedì 4 maggio 2009

Politica. Meno fatti più fato

Tra le tante polemiche che investono periodicamente l’attuale presidente del Consiglio dei Ministri, mi ha colpito la questione dell’urgenza dei lavori di ricostruzione in Abruzzo da anteporre alla ricerca e condanna dei responsabili del disastro. I veri responsabili. Madre Natura, da tempo contumace, non è proprio perseguibile. Silvio Berlusconi non dice affatto che non debbano essere condotti i doverosi accertamenti giudiziari, ma ritiene inopportuno riempire le pagine dei giornali di denunce, inchieste e cacce ai colpevoli, da ricercarsi ovviamente nel sistema edilizio e nell’amministrazione, presente e passata, di quella Regione, che già mesi prima era stata decapitata del proprio presidente (Ottaviano Del Turco), nella polemica tra innocentisti e colpevolisti (ma questa è un’altra storia). In sostanza, la priorità assoluta è ora quella di ricostruire e dare una sistemazione dignitosa agli sfollati (cosa, peraltro, sacrosanta). Per l’accertamento della verità ci sarà tempo. Il tempo della giustizia italiana, che tutto cura e mai guarisce. Forse emergerà che la responsabilità è delle vecchie amministrazioni del centro-sinistra, anzi dei comunisti. Che in questo fanno ancora scuola. Da Asianews.it (24 aprile 2009) si apprende infatti che il governo cinese del Sichuan ha vietato qualsiasi indagine sugli edifici crollati per il terremoto del 12 maggio 2008 che uccise circa 88.000 persone. I parenti delle vittime che hanno svolto indagini personali sono stati minacciati dalla polizia e i tribunali hanno rifiutato qualsiasi loro richiesta di azioni giudiziarie. La responsabilità è stata attribuita interamente al terremoto, punto e basta. È chiaro che in Italia non si arriverà mai a tanto. Si punta però ugualmente sulla fatalità e soprattutto sulla solidarietà (via conto corrente, sms o internet), attraverso lacrimevoli spot e trasmissioni televisive che inducono anche i cuori più duri a devolvere uno-due euro alle popolazioni terremotate. Soldi che verranno gestiti da coloro che fino a un minuto prima del sisma hanno avuto la responsabilità di tutelare la salute pubblica e che ora chissà perché dovrebbero godere della fiducia incondizionata degli stessi abruzzesi e degli italiani tutti. Non della mia però, se può servire a qualcosa.


Alessandro Soddu


http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=15072&size=A#

2 commenti:

  1. Una volta ricostruito l'ospedale chi e come potrà indagare sull’Impregilo?
    Tutti sappiamo che ci impiegherebbero meno (anche economicamente) a creare una nuova struttra magari in una zona periferica, piuttosto che ristrutturare quello esistente.
    Ma una volta abbattuto come si farà ad indagare sulle colpe?
    Fondamentalmente a chi interessa. Quando sarà pronto i politici tutti faranno a gara a prenderesene i meriti...

    Antheo

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  2. Più fatti meno fiato.

    A risparmiar fiato si lavora per due.

    Oppure;

    "Fatti" lo sono abbastanza
    ora basta che tacciano.

    Vista in uno di questi modi si risparmierebbero metà degli stipendi e magari i TG tornerebbero a occuparsi di informazione......

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