lunedì 8 novembre 2010

Politica. Quattro voci “collettive”

Gente. È l’entità collettiva che ci include nei momenti di necessità e della quale abbiamo schifo quando evidenziamo comportamenti socialmente negativi. Perché siamo incapaci di assumerci fino in fondo la responsabilità delle nostre azioni, mentre siamo più spesso pronti a derogare, per il nostro utile individuale, alle regole democratiche imposte alla collettività.

Territorio. È il mondo reale al quale guardano le forze politiche nel momento in cui dichiarano di volere recuperare il dialogo con l’elettorato. Dal territorio dovrebbero venire, dunque, oltre che i voti, le istanze di natura sociale ed economica. Il saldo si misura invece in termini di prebende clientelari, che si tradurranno in proporzionali pacchetti di voti.

Società civile. È quella parte della collettività, tendenzialmente di centrosinistra, caratterizzata da un genuino impegno sociale e culturale, fine a sé stesso, capace di esprimere sentimenti nobili ma anche di manifestare con forza il malessere verso il decadimento dell’etica pubblica. La società civile è perennemente corteggiata ma mai sposata dalle principali forze politiche.

Famiglia. Composta dagli stessi cittadini che partecipano o subiscono le scelte della vita politica, alla famiglia intesa come nucleo umano rassicurante, depositario di valori potenzialmente positivi (a cominciare da quello della sopravvivenza della specie), guardano con programmatico e propagandistico favore tutte le forze politiche. Ma è chiaro, anche se nessuno lo dice esplicitamente, che quando si parla di famiglia in Italia si intende quella conservatrice e cattolica.
Alessandro Soddu


4 commenti:

  1. Condivido tutto.
    Mi sfugge solo questo: perché l'impegno sociale di centrosinistra sarebbe "fine a sé stesso"?

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  2. Caro Francesco, intendevo dire "senza secondi fini", se non quelli, benefici, di un serio impegno sociale e culturale.
    A.S.

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  3. Per capire bene cosa sia la famiglia bisogna leggere Viaggio al termine della notte di Celine.
    La società civile è opportunista almeno quanto gli intellettuali di sinistra.
    Il territorio è degradato, lo sanno anche i sassi...
    La ggente vorrebbe il sangue in tv, e presto glielo daranno. E sarà il suo stesso sangue.

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  4. Cari amici,
    fino a quando le persone perbene che lavorano dalla mattina alla sera, che lavorano non solo per il loro portafoglio ma per il bene della comunità, che hanno un senso delle istituzioni e si comportano di conseguenza, che sono tanti (forse molti di più di quelli che ci immaginiamo) non si stuferanno di e manderanno a quel paese tutto, compreso il loro lavoro riusciremo a reggere la baracca. Queste sono le persone che hanno una famiglia, che vivono il territorio come un bene di tutti, che si impegnano per la società, che hanno e offrono forme di educazione perché sono educati; che sanno vivere in maniera civile; che sanno dare un esempio per quello che fanno tutti i giorni.
    Fino a quando tutto ciò potrà durare?
    marco

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