martedì 3 novembre 2009

Società & Politica. Si può cambiare?

Quanta strada ha fatto la democrazia italiana negli ultimi quindici anni, scomparsi i partiti tradizionali della Prima repubblica e celebrate le fatidiche elezioni del 1994?
Dopo il disgusto causato dalla corruzione dilagante nell’apparato politico di governo, gli italiani riposero la loro fiducia negli uomini nuovi, più che nei partiti dai nomi nuovi. E a molti apparvero nuovi e convincenti Silvio Berlusconi e Umberto Bossi.
In quei primi anni Novanta, mentre la DC non scompariva, ma in realtà si scomponeva e riaggregava in forme diverse, grandi e piccole, si consumò il primo atto del suicidio politico della Sinistra italiana. Insieme alle lacrime di Achille Ochetto si sciolse anche il PCI, e così si diede ad intendere all’opinione pubblica che il comunismo italiano non avesse più senso perché era crollato quello sovietico: cioè che il partito italiano, parte integrante di una società democratica, fosse ancora una dipendenza del tirannico PCUS. E tutto il lavoro berlingueriano per un “eurocomunismo” moderno e autonomo da Mosca? Bazzeccole. Gli emergenti del partito, assolutamente convinti che tutti i problemi della Sinistra stessero in quel nome e in quel simbolo così old-fashioned, diedero sfogo al loro design d’avanguardia. Intanto Berlusconi, che invece non pensò nemmeno per un attimo a rottamare il modello scudo crociato, ma semplicemente lo coprì con un tricolore da stadio, vinceva, rivinceva dopo il “ribaltone” e li prendeva pure in giro, quelli del “PCI-PDS-DS”.
E adesso, dopo tutto questo, abbiamo una democrazia più avanzata?
A me sembra che la classe politica della Seconda repubblica abbia prodotto soltanto miti inconsistenti. Il bipolarismo, ad esempio, non funziona, al punto che dai due “poli” si continua a scappare verso destra, verso sinistra e verso un centro in gestazione. Milioni di italiani si sono trovati costretti a votare per due super coalizioni o per due maxi partiti, in nome del sistema anglossassone (perché dovrebbe essere per forza migliore del nostro?) o del “voto utile” (per chi?), oltretutto su liste prefabbricate: questo non è molto democratico.
Inoltre, uomini e ideali anche molto diversi tra loro, messi dentro lo stesso contenitore, si sono annullati a vicenda e hanno determinato azioni di governo puramente prassiste, conformiste e per niente innovatrici.
Anche la de-ideologizzazione della politica non è un progresso, intanto perché ha determinato lo smarrimento di molti elettori (soprattutto a sinistra); poi perché ha dato via libera al personalismo. “Il partito sono Io!”, non è molto bello da sentirsi, in democrazia. E da lì a ritenersi intoccabili e autorizzati a governare per l’interesse privato e non per quello pubblico, il passo può essere breve, come hanno dimostrato alcuni noti personaggi (che peraltro continuano a governare, o a rappresentare l’Italia in Europa).
Poi c’è il mito dei miti: la “difesa” della Libertà. Lunghe campagne elettorali sono state imperniate sul valore democratico per eccellenza, ma non credo che possiamo dirci più liberi, oggi. Anzi, siccome intere legislature di “buon governo” e di “finanza creativa” ci hanno lanciato senza paracadute in mezzo ai rovi di questa crisi planetaria, oggi abbiamo meno opportunità di lavoro, più disoccupati, più cassintegrati, meno soldi in tasca e un caro vita più alto. Cioè siamo più legati alla necessità e alla rinuncia, e meno liberi di scegliere o di fare progetti.
Non dico che ai tempi del CAF le cose andassero bene, però mi sembra chiaro che la “nuova” classe politica non ha saputo rispondere alle attese di quindici anni fa.
Cosa dobbiamo fare perché la nostra democrazia, finalmente, si sblocchi?

Francesco Obinu

12 commenti:

  1. Mi piace l'evoluzione(?) PCI-PDS-DS. Manca l'ultimo anello, PD, o, meglio, D, cui seguirà (tra non molto) 1/2 D, cioè Mezzodì, ossia l'unica formula per sopravvivere, aggrapparsi al Sud come serbatoio di tutti gli orrori, da condannare sulla carta e sfruttare nel segreto dell'urna, e della tomba.

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  2. Lasciamo perdere il metodo anglosassone e gli esempi che verrebbero o vorremmo che venissero dall'estero. Gli altri sanno fare schifo quanto e più di noi. La France insegna, la Gran Bretagna hit-blairiana ha insegnato.

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  3. Io penso fermamente e ne sono convinta che per prima cosa bisogna assolutamente eliminare il comunismo...mi sembra di vivere tra gli integralisti. Son di sinistra ma non comunista.

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  4. Di Pietro? E'una macchietta. Come si dice a ss: "no ni drommi, pov(b)arettu".

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  5. Il tuo post richiederebbe un altro post. Come commento mi limito a dire:
    1 condivido: l'Italia sta peggio (forse) di 15 anni fa, dal punto di vista politico e non solo, tutta la società è degradata, ma non è tutta colpa della politica, in buona parte anzi il degrado della politica ne è la conseguenza non la causa;
    2 Francesco, Occhetto ha fatto bene: non era la parola sovietico o euro, che non andava, era la parola comunismo!
    3 E' clamoroso che rivaluti il CAF! Non lo faccio nenache io...

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  6. Hai frainteso Mauro, non rivaluto affatto il CAF.
    Dico soltanto (e vedo che sei d'accordo) che le cose maturate nel Quindicennio non sono proprio esemplari.
    Riguardo poi all'integralismo, gentile amica anonima, lo pratica chi vorrebbe "eliminare" qualcuno e magari governare e decidere solo soletto, in base alle sue strette convinzioni. Nella sua "sinistra" la pensate così? Allora i regimi di Iran, Pakistan e Afghanistan sono di sinistra!

    F. O.

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  7. Hai ragione i comunisti che conosco io vorrebbero eliminare. Io sono e sottolineo socialista liberale.

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  8. Vorrei fare un appello: illuminiamo i comunisti italiani che vorrebbero "eliminare" qualcuno e magari governare e decidere soli soletti, in base alle loro strettissime e limitatissime convinzioni.
    Marta Maccioccu

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  9. Secondo me i due estremi (estremisti) sono: la lega e il comunismo.

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  10. Cosa è un estremo? Il punto in cui un oggetto si ferma? Lega vs comunismo? Alfa e Omega? L'idea di Dio?
    Ingabbiamo ognuno di noi in un pseudo-cattocomunistadestrorsoliberistapartitodellalibertàpartitodemocraticolaicistareligiosissimoecc.ecc.ecc. perchè non pensiamo mai che gli altri possano aver ragione...
    L'identità politica si è persa, l'anonimo fa paura, il diverso fa paura, tutto è sbagliato, tutti sono sbagliati, io ho ragione, io decido, io sono eletto dal popolo.
    Io esprimo una mia idea e che venga pure giudicata dagli altri affinchè gli altri mi possano insegnare qualcosa.

    Un abbraccio,
    il vostro anonimo

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  11. Informazione gratuita: il "popolo" non esiste. Quello di cui parla B. è il suo elettorato, che coincide grossomodo con il popolo televisivo, di cui ha il controllo assoluto, al di là dei vantaggi conseguiti nei modi che tutti(?) conoscono.

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  12. Vorrei chiederti se nella tua "sinistra" ha più ragione Marrazzo o Berlusconi? Sai il quotidiano che leggo non se ne occupa...naturalmente puoi non dirmelo perchè non è importante.

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