giovedì 17 settembre 2009

Satira. «Qui c’è un torero…».

Quando gli fu dato del “buffone” non lo si voleva offendere (la pensò così anche un giudice); al contrario, si voleva certamente mettere in risalto le sue doti d’istrione affabulatore.
Non vale nemmeno la pena ricordare le mille trovate che lo hanno reso celebre nel mondo. Anche l’ultima in ordine di tempo conferma il genio del personaggio: in pieno clima di “incontro bilaterale” con il premier spagnolo, parlando delle varie accuse mosse nei suoi confronti da “certa stampa” e “dalle opposizioni”, si è dipinto come un torero impavido che affronta un’orda di tori scatenati.
D’altra parte, si può non dare credito ad un uomo che ha affermato che Mike Bongiorno lo sosteneva nella sua “fatica di governare l’Italia”? (anche se non mi pare che l’estinto avesse incarichi presso la Presidenza del Consiglio…).
Dunque, c’è un torero. Tutti questi tori inferociti invece non li scorgo. Ci sono soltanto giornali che fanno (o cercano di fare) un’informazione non prona nei confronti del potere politico, uomini della maggioranza che rivendicano il diritto a non appiattirsi sulla linea del pensiero unico e uomini dei partiti di minoranza che denunciano (ognuno come può) il modus operandi non proprio irreprensibile di colui che regge il governo del paese.
Lui però i tori aggressori riesce a materializzarli con forza evocativa, ed ecco, selve di braccia e di mani tese verso la sua persona, il suo nome osannato da cori di voci, come accade ai divi del cinema quando sbarcano alla Mostra veneziana.
Ogni luogo, ogni evento per lui è una passerella: ora è alla Maddalena, poi vola all’Aquila, poi schizza nel solito studio della solita rete televisiva dove il solito conduttore della solita trasmissione lo attende ansioso, per dirsi da solo quant’è bravo, e quante cose ha fatto (che non se ne videro mai in centocinquant’anni d’Italia unita!) e che il 200 per cento degli italiani è con lui e… e… e…
… E la realtà è tutt’altra cosa. Si dovrebbe cambiare e, a sentire i rumores, il cambiamento sarebbe in gestazione.
L’unico problema è che il “cambiamento” sembra profilarsi al “centro”, in un nuovo bizzarro coagulo di ex democristiani, ex missini ed ex… (datemi una definizione per Francesco Rutelli: ex politico, forse?).
Insomma, è quel variegato e spumeggiante ambiente dei “moderati” che si agita per trarre l’Italia dall’impaccio dell’ultima corrida. Questo fermento non si è mai fermato dal 1948; da allora i “moderati” continuano ad aggregarsi e respingersi senza sosta, a cambiare collocazione partitica ed ideologica con grande naturalezza, rimanendo però sempre e comunque “moderati”, e “moderati” sono stati tutti i governi succedutisi fino ad oggi. Nel frattempo la Sinistra dorme e lascia fare.
Conclusione: anche questa volta non cambierà ‘na mazza!
Olè!

Francesco Obinu

4 commenti:

  1. la tentazione è troppo forte

    te si' piazzato 'ncapo stu sombrero,
    dice che si' spagnuolo e nun e' overo
    che nacchere 'in t''a sacca vai a balla'
    mescolando bolero e ''cia'-cia' " chi vuo' 'mbruglia'!

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  2. ma anche

    Lo cercano dovunque,
    la folla intanto grida
    che vuole la corrida,
    che vuole il matador.

    Olé Olé Olè!

    Il matador chi è?
    Torero Camomillo,
    il matador tranquillo

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  3. Forse questa è più attinente al personaggio!

    OH! SEÑORITA MIO AMOR
    SARÒ CON TE MATADOR
    MA CHE PASA?
    CHE PASA GUERRIERO?
    ESTA NOCE…LUSSURIA & BOLERO!
    TU TU TU TU TU…TORO
    TU TU TU TU TU…TORERO

    Ritornello di Toro! Torero! Oiè! da "Ivan il Terribile" del 1982 di Ivan Cattaneo.

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  4. 10 in spagnolo come inizio d'anno non c'è male...luiiiiiiiiiiiiiii vede sempre rosso è proprio torero il matador. Povarettu.

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