L’idea tratteggiata da Alessandro Soddu (nel suo “Il senso dell’amicizia”) di un Berlusconi “feudatario” è una suggestione interessante; ma mi ha colpito ancora di più l’immagine di quel muso avvolto nel buio, che sembra suggerire il sottotitolo: “Solo come un cane”.
Infatti vedo in questo modo la condizione attuale del presidente del Consiglio. Travolto dai troppi scandali e scandaletti che ormai non riesce più a nascondere, è mollato da tutti: dalla moglie, dal presidente della nazione a cui ha sempre guardato con servile reverenza, da una bella fetta degli elettori settentrionali e persino dal “Duo Dumbo” Ferrara-Guzzanti (esempio di folgorazione retrograda sulla via di Damasco).
Del suo naufragio matrimoniale non m’importa: è un fatto privato (a voler fare un minimo d’ironia, non credo che l’ultrasettantenne prostatomizzato abbia davvero tradito la moglie, semmai è vero che un ultrasettantenne prostatomizzato alla lunga stufa…).
I segnali emessi da Barack Obama, invece, sono assai interessanti; e sono inequivocabili: negli ultimi mesi il capo della Casa Bianca ha visitato molti paesi amici, ma si è tenuto ben lontano dall’Italia. Allora il nostro primo ministro si è organizzato lui per farsi ricevere dal presidente americano, in modo da poterci poi raccontare che i rapporti con Obama sono ottimi (noi, naturalmente, gli crediamo ciecamente).
È stato bello secco anche lo schiaffo elettorale europeo. La campagna berlusconiana era tutta incentrata sulla certezza che sul nome del premier sarebbe confluito più del 40% delle preferenze. Niente da fare: i voti che già credeva di avere in tasca sono andati invece ai leghisti e, in parte, persino all’odiato Di Pietro. In alcune regioni Berlusconi è stato nettamente surclassato dai candidati locali (in Sardegna sia dalla esponente del PD, Francesca Barracciu, sia da quella del PDL, Maddalena Calia).
Il “Duo Dumbo” non merita commenti: ha sempre seguito la scia più propizia e lucrosa (anzi, non sarei sorpreso del prossimo voltafaccia di altri personaggi senza onore, come Sgarbi, Capezzone e ovviamente Mastella).
A tutto questo si sommano quegli insistenti “rumores” che parlano di “scosse” e di “complotti”, a cui il premier tapino replica farneticando di un suo gradimento presso il 61% degli Italiani… Si direbbe che la pera sia cotta e fra non molto potrebbe cadere dal ramo.
Auspicio personale (a cui chiunque voglia potrà associarsi, naturalmente): spero sia davvero cominciato il conto alla rovescia dei giorni che mancano al definitivo commiato di Berlusconi, e spero che sia una conta breve. Con la sua fine (politica, mi accontento…) forse non finirà la fortuna elettorale del PDL, ma se l’Italia avrà finalmente un centro-destra realmente politico, che non abbia più come scopo primario quello di proteggere il suo creatore, sarà già qualcosa di meglio.
Poi, se il PD si riprenderà dalla terribile veltronite e i coriandoli comunisti la smetteranno con le scissioni, il centro-sinistra potrà mettersi al lavoro per vincere le prossime elezioni.
Francesco Obinu
Dio ti ascolti!
RispondiElimina