Uno degli slogan più azzeccati della Sassari murale contemporanea era il «meno tasse più figa» che campeggiava sulla facciata di un palazzo all’inizio di via Oriani fino a qualche tempo fa. Un auspicio che avrebbe incontrato il favore di molti e che ha avuto una parziale realizzazione, almeno a livello programmatico, nelle ultime tornate elettorali e soprattutto nei successivi strascichi giornalistici e giudiziari. Una cunnocrazia, a dire il vero incompiuta, che oscilla tra il dogma neofemminista del “bella con l’anima” e quello meno onorevole del complemento d’arredo parlamentare. È evidente che alla fine le tasse continuano (per fortuna) ad esserci, mentre l’incremento della sua antitesi vaginale rimane prerogativa dei più intraprendenti o economicamente dotati. Difficile tuttavia immaginare un concentrato di demagogia quale quello somministrato in questi anni, in modo peraltro crescente. Bisogna riconoscere che il buon Tonino Guerra aveva ragione a dichiarare l’avvento dell’era dell’ottimismo, perché le aspettative quotidiane hanno finito per essere riposte esattamente in questo: non cogliere la mela, ma aspettare ardentemente che prima o poi si stacchi dall’albero (Eva e Isaac Newton in questo caso non c’entrano niente). È perciò sufficiente iniettarsi dosi sempre più massicce di pornografia mascherata di innocente erotismo natalizio, e sperare che arrivi prima o poi il nostro turno. A costo di cadere nel ridicolo, ma comunque sempre pronti a sfoderare il proprio lato peggiore, possibilmente davanti a una qualunque telecamera. A spiegare come vadano correttamente interpretate le cose ci penseranno gli eredi della nonnina delle favole, istruendoci sulle meraviglie del partito dell’amore (per la verità, il copyright è di Ilona Staller e Moana Pozzi) e sulla fondamentale cattiveria di una parte del genere umano. Compresi un paio di psicolabili additati come sintomi di una nuova stagione di violenza, quando invece gli avversari politici del partito egemone sono ancora alle prese con il bacio del rospo. Quello delle favole, s’intende. L’altro è ben incastrato nella gola di chi si accontenta e non gode per niente.
Alessandro Soddu
Alessandro Soddu
Ciao bellissimo post. Complimenti. Naturalmente quella delle provocazioni sono io. Sei telegenico!
RispondiEliminap.s
provocazioni nei post.
Marta M.
Dimenticavo, auguri per un 2010 ricco di tutto ciò che desideri...vale anche per l'altro dies...Francesco Obino
RispondiEliminaMarta
Grazie per i complimenti e gli auguri (anche da parte di Francesco e di tutti i "diurni"), che ricambio. Continua a seguirci e provocarci.
RispondiEliminaAlessandro Soddu
Obinu, con la "u". Auguri a tutti i lettori (pochini a dire il vero) e agli amici del blog, compresi gli impercettibili Agrippina Dendesia e l'on. Mauro Sanna.
RispondiEliminaFrancesco