Non può non saltare agli occhi: il presidente del Consiglio dei ministri "punta all'eternità".
Un tempo paragonava se stesso a Napoleone Bonaparte (ricordate, quando indossava il mantello?) e già questo era un fatto sintomatico di come egli intenda l'opera dell'uomo di governo.
Può un "grande statista" sprecare il suo prezioso tempo per occuparsi di faccende spicciole, come ad esempio garantire l'immediata spendibilità dei fondi necessari per la realizzazione di una strada moderna e sicura, che "avvicini" i centri abitati di un vasto territorio, aumenti la "velocità commerciale" a vantaggio dello sviluppo economico e, innanzitutto, ponga fine allo stillicidio delle vite spezzate da incidenti automobilistici che, in larga misura, derivano dall'inadeguatezza strutturale della strada esistente rispetto al volume del traffico? (ogni riferimento alla Sassari-Olbia, una delle strade più pericolose d'Italia secondo l'ANAS, è assolutamente voluto).
No, non può. Il "grande statista" deve dedicarsi a opere altrettanto grandi, che restino nella storia dell'Umanità e insieme consacrino il loro Artefice.
Ecco allora la sua caparbia insistenza, costi quel che costi, per la realizzazione del ciclopico ponte sullo Stretto di Messina: non importa se prima di Scilla e Cariddi ci sia tutta una Salerno-Reggio Calabria che aspetta di essere finita da decenni. Robetta, ci penserà il suo piccolo successore!
Ecco il suo frequente richiamo, ogniqualvolta si delinei un percorso di ricostruzione e rilancio economico su vasta scala, all'americano Piano Marshall del secondo dopoguerra: eppure dovrebbe saperlo che l'economia mondiale ha ormai da tempo le pezze al culo...
Ecco certe sue stravaganti proposte, tipo "realizzare un collegamento tra il Mar Rosso e il Mar Morto", prima che il secondo... muoia! O i suoi vagheggiamenti intorno alla prospettiva di una vita media (!!!) di 120 anni, o quelli recentissimi intorno alle "new towns"...
Soltanto che il titanismo non è una caratteristica del grande statista, ma del megalomane. Il presidente del Consiglio dei ministri è stato accostato a diverse figure autoritarie e tiranniche, come Mussolini, come addirittura Hitler e Saddam Hussein. Non credo che questi paragoni siano appropriati.
Egli non ha la stessa grandezza, sebbene terribile, criminale grandezza. Egli è l'omino che fa le "corna" sulla testa di qualcuno nelle foto di gruppo; che sbuca da dietro l'angolo con un sonoro "cu-cuuu!"; che passa sull'etichetta della Casa reale inglese con la disarmante noncuranza di un somaro...
Egli è paragonabile piuttosto al buffo Bokassa, è uno statista da Terzo mondo, presuntuoso e spaccone nella sua patetica acculturazione posticcia, fatta di massiccie somministrazioni di nozionismo via cuffia (...and "nosonly").
Il capo del governo che opera in funzione della sua immortalità storica non può essere la guida di un paese civile e avanzato. Il governante vero è colui che serve il suo paese, non la sua vanagloria.
Ecco perché l'attuale presidente del Consiglio non è uno statista: non ne ha la tempra e la tensione morale. Per questo la sua azione di governo finisce inevitabilmente per danneggiare gli interessi della collettività o, nella migliore delle ipotesi, non li coltiva.
Ricordiamocene nel 2013.
Francesco Obinu