martedì 17 febbraio 2009

Politica. Come è potuto succedere

Punto primo: non è una tragedia. Tecnicamente, Soru ha perso perché, come a Pili nel 2004, gli è mancato l’appoggio della “coalizione”. Soru ne conosce benissimo il motivo. Ma ha perso anche per altri motivi. Principalmente per la durezza e la realtà delle cose. Prendiamo un caso emblematico: La Maddalena. Dopo decenni di “a fora sa Nato!” (slogan in voga soprattutto fuori dall’arcipelago), si è concretizzato un sogno di tanti ma non di tutti, la fine della presenza americana. Ma anche la fine di tanti posti di lavoro, con problemi urgenti di “riconversione” e i Sardi, si sa, hanno problemi in questo tipo di alchimia economica (vedi il “parco” dell’Asinara). E allora, ancora una volta la risposta ai problemi dei Sardi, che non sono mai stati (almeno negli ultimi 500 anni) né indipendentisti né sardisti, non può che venire dallo Stato che (demo)cristianamente tende la mano per sistemare le famiglie, che hanno bocche da sfamare prima ancora che per cantare canzoni di Elena Ledda. Se poi la grande occasione del G8 si trasforma in una distribuzione extrainsulare degli appalti poco male, l’importante è avere garantiti cantieri dove trovare posti da manovale e dintorni. Nel 2004 Soru ha vinto perché vendeva orgoglio, riscatto e innovazione. Ma la realtà è meno poetica e la sardità non è bastata (non è mai bastata). Ieri, più che “a fora sa Nato!” la parola d’ordine è stata “a fora Renato!”, a destra e a sinistra e lui, Renato, sa bene perché e dovrebbe interrogarsi sul suicidio politico costruito in anni di testarda solitudine al comando. Così come dovrebbe interrogarsi quel betta-domos di Veltroni che si conferma sfascia-coalizioni di successo, vero ispiratore della politica del nulla, l’uomo che nominava suo coordinatore in Sardegna Paolo Fresu, a decantare le meraviglie della casa del jazz alla Magliana. Le risposte di Soru, condivisibili in molti punti, si sono rivelate troppo “intellettuali” di fronte alle aspirazioni e ai sospiri dei Sardi, che nell’attesa di crescere e di imparare a fare da soli hanno ancora bisogno di mamma Italia e di professarsi, cantando commossi davanti alla tv, «schiavi di Roma». Altro che abolizione di Province e Comunità Montane. Dagli strati più bassi a quelli culturalmente più preparati ed economicamente agiati la solfa è sempre la stessa, oggi come ieri: solo un posto statale può garantire sicurezza. Senza tralasciare il settore trainante dell’edilizia, meglio se abbinata alla speculazione. Ci sarà tempo per piagnucolare per la perdita delle spiagge libere e per le coste deturpate. Meglio incassare subito.
Alessandro Soddu

9 commenti:

  1. Spesso la pensiamo almeno un po' diversamente.
    Non oggi.
    Sottoscrivo, salvo qualche sfumatura, ovvio.

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  2. Non so cosa aggiungere a ciò che è stato scritto. Condivido dalla prima all'ultima riga.
    Sorrido (anche se c'è poco da sorridere) pensando a tutte (e sono tante) quelle persone che mi hanno detto: "Berlusconi? Cappellacci? Io dare il voto a loro? Mai!". Ma allora tutti questi voti da chi li hanno presi?
    E quando verrà il momento (perchè sono certo che accadrà, visto quello che sta succedendo -cioè niente- a livello nazionale) in cui domanderò a chi ha votato a destra il perchè non si stia facendo niente per la Sardegna, la risposta solita ed ovvia sarà: "perchè, Prodi che cosa ha fatto per la Sardegna quando era al Governo?".

    Uno fortemente deluso ed incazzato

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  3. Ritorneranno i leccapiedi delle poltrone di sinistra, che nel frattempo hanno sistemato cognati, fidanzate, parenti, e hanno tesserato anche il gatto, a contare per vedere chi ancora deve occupare la poltrona di dirigente del distretto della sotto segreteria.
    Vediamo se si riesce a perdere anche il comune.
    Non è una tragedia. E' la Sardegna del suo orgoglio incomprensibile. Ci prenderanno per il culo per i prossimi anni, mentre contiamo ancora le tessere e le sfumature..... ma noi siamo il laboratorio….
    Ma magari mi sbaglio e starò finalmente zitto

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  4. E quanti erano i "democratici" nel trenta per cento abbondante che non è andato a votare? Al banco degli imputati c'è posto anche per loro, quelli di un'altra specialità sarda... la faida.
    Aquarius

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  6. Analisi ineccepibile. Condivido l'amarezza di fondo.

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  7. Un fatto strano...
    Nel referendum per eliminare le preferenze le persone che conosco hanno tutti dichiarato che hanno votato contro
    Nelle ultime regionali... tutti delusi per la sconfitta di Soru....
    e altre strane cose....
    Delle due, una: o conosco solo persone della mia parte, o tutti si vergognano del loro voto...
    Ma questo non cancella ancora nulla...

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  8. Perchè la sinistra perde voti... perchè il nostro caro e smebrato PD perde consensi...
    Leggere prego La nuova oggi a p. 26. La corrente dei Parisiani, di Giagu....
    L'assessore che si dimette in nome di.. il sindaco che giustamente gli cadono le braccia e che magari perde consenso...
    Forse aveva ragione Soru a lanciare qualche posacenere....

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  9. Il problema forse non sta in quanti democratici ci siano in quel 30% dei non votanti, ma in quanti di loro non siano stati raggiunti dal messaggio politico perchè la distanza tra la base e i vertici è ormai diventata come la fossa attorno ai castelli, con tanto di acqua e di coccodrilli, dove il ponte levatoio si abbassa solo se conosci l'amico del compare del cugino di qualcuno....
    Eppoi altro che contare tessere e sfumature!pare che si stiano ancora contando le preferenze perchè pare che in alcune sezioni ancora non si sappia chi ha vinto.....
    Ma forse faremmo meglio a iniziare a contare i colpi che abbiamo appena iniziato a prendere a soffrire .... Usi obbedir tacendo (come i Carabinieri) o al limite borbottando come solo noi sardi sappiamo fare.

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