giovedì 16 ottobre 2014

LE PAROLE SONO PORTANTI


La matematica non è un’opinione, tantomeno la lingua. 
Omofobia vuol dire paura dello stesso. Quindi un omosessuale che ha paura di un omosessuale è omofobo, un eterosessuale che ha paura di un eterosessuale è omofobo, un eterosessuale che ha paura di un omosessuale è eterofobo.
Posto che io non ho mai conosciuto un eterosessuale in vita mia e dunque dubito fortemente che ne esista qualcuno, il fatto che nel 1971 un tizio abbia deciso di inventarsi un composto linguistico usando il greco a suo piacimento mi lascia sgomenta. Quando non ho di meglio da fare, s’intende.  
Le parole sono importanti (cit.), ma sono anche portanti. Portano significati, dovrebbero farlo, altrimenti non comunicano, creano confusione, diventano tipografia e vuoto suono.  
Di certo la lingua posticcia che il termine omofobia rappresenta è il prodotto di una carenza di concetti che affligge il mondo molto più della carenza di petrolio o di diritti umani. La semplificazione delle parole facilita la comunicazione ma mortifica il pensiero. Mi spiego: cosa vuol dire “paura dell’omosessuale”? Se creo una definizione sto in realtà creando un problema. Se un signorino mi aggredisce perché gli bacio la sorella, per quale diavolo di ragione dovrei dargli un nome diverso da “soggetto violento”? Mi aggredisce ed è questo il vero problema, non quello freudianamente propinato. Lo so, propinato è una parola difficile. E di origine greca. E bellissima. Mentre voi aspettate il vaccino contro l’omofobia, io studierò il greco. 

Denise Pisanu
(l'eterosessualità come concetto medico esiste, lo so)

6 commenti:

  1. Scusa, ma non sono d'accordo. Anzi senza scuse.
    E solo ed esclusivamente la matematica a non essere un'opinione, oltre ad essere 'la più sublime e meravigliosa delle finzioni' (cit).
    Il resto non posso capirlo, ma d’altronde non ho mai conosciuto un'/un omosessuale in vita mia.
    Il giorno che accade mi sposo.
    Legge o non legge.
    Giuro mi sposo.
    studiare fa sempre bene…
    A proposito, a lu sindagu di sassari che –so per certo- vi legge: invece di spargere vigili per la città, spargi libri! Spargi vigili che spargono libri! Di quelli grossi, che fanno più male.
    Fai qualcosa, sindagu.

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  2. Cara anonima/o 1 sei una strafiga punto

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  3. Ne sono consapevole cara, ma bastasse a consolarmi!

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